L’ultima stagione della vita raccontata dalle serie TV
Nell’immaginario collettivo una persona anziana è generalmente legata ad una serie di attività ed abitudini pressocché noiose e poco trendy.
Si cade spesso nell’errore di associare i settantenni e gli ottantenni all’immagine del caro nonnino seduto in sedia a dondolo accanto al camino, non considerando invece che ci troviamo davanti ad una generazione che ha vissuto gli anni d’oro del “Cambiamento”, quello vero, quello che ha aperto la strada al Mondo come lo conosciamo oggi in tutte le sue sfumature di colori, brillanti o meno.
I nostri cari “Anziani”, hanno scritto la storia, hanno seguito le vicende e le rivoluzioni capitanate dal “Che”, hanno assistito con i loro occhi davanti ad uno schermo in bianco e nero, alla passeggiata sulla Luna di Armstrong e Aldrin.
Hanno ballato al ritmo della musica dei The Beatles e hanno comprato i primi album di artisti come Jimi Hendrix, Janis Joplin, I Led Zeppelin e i Pink Floyd, solo per citarne alcuni.
Hanno preso parte al movimento hippy al motto di “Peace and Love” ed erano, fisicamente o spiritualmente, al raduno di Woodstock.
Hanno vissuto la guerra in Vietnam e dato vita alle contestazioni studentesche, al “maggio francese” e al “Sessantotto”.
Quei giovani ribelli che comparivano sui poster che tappezzavano le nostre camere da adolescenti, quelli della lotta per i diritti civili e della libertà di espressione.
Quelli… sono gli anziani di oggi, tutt’altro che noiosi e monotoni.
La piattaforma di streaming Netflix ci ha visto lungo e, a partire dal 2015, ha fatto di questo tema, il cuore pulsante di una fortunata serie tv andata in onda con grandissimo successo in tutto il mondo.
Stiamo parlando, della sitcom “Grace and Frankie”.
La serie è arrivata alla sua sesta stagione, con una settima in produzione, senza mai deludere il suo pubblico, riuscendo a mantenere sempre alto l’interesse degli spettatori.
Il successo della serie risiede nel modo in cui affronta, senza mezzi termini né tabù, una condizione che, prima o poi, ci troveremo tutti a fronteggiare.
Oltre all’eccezionale cast, è proprio il modo in cui le protagoniste si rimboccano le maniche mettendosi in gioco e in discussione, dominando la vecchiaia e non sottomettendosi ad essa, che affascina gli spettatori e li tiene incollati allo schermo.
Nella prima puntata della serie, Grace e Frankie, rispettivamente interpretate da una splendida Jane Fonda e da una frizzante Lily Tomlin, scoprono che i loro mariti, Robert e Sol, interpretati da Martin Sheen e Sam Waterston, amici e colleghi di vecchia data, in realtà sono amanti e hanno finalmente deciso di fare coming out e costruirsi una nuova vita insieme.
Da questo momento in poi le due donne si ritrovano “costrette” a condividere dubbi, paure e spazi, dando vita, giorno dopo giorno, puntata dopo puntata, ad una singolare ma formidabile amicizia che le aiuterà a reinventarsi e rialzarsi dopo la tempesta. Il tutto incorniciato da due eccentriche famiglie che contribuiscono a rendere spassosa e irresistibile ogni puntata.
Cast d’eccezione anche per la serie prodotta da Warner Bros “Il Metodo Kominsky” che affronta la tematica con un approccio differente, scegliendo come stile narrativo quello tragicomico.
Nella serie i protagonisti Sandy, interpretato da Michael Douglas, e Norman, portato in scena da Alan Arkin, si trovano ad affrontare con riluttanza le avversità che l’età senile li costringe a fronteggiare.
Sandy Kominsky è un settantacinquenne insegnante di recitazione che tiene le sue lezioni seguendo uno specifico metodo da lui stesso ideato e che rimanda la recitazione all’arte della verità, passando per le esperienze personali.
Vive uno stretto rapporto di amicizia con il suo burbero agente Norman, che reagisce con apatia ai problemi che gli si presentano nel corso delle singole puntate.
Sandy e Norman, a differenza di Grace e Frankie, non affrontano di petto la vecchiaia, ma il primo la rifiuta a piè pari, cercando di continuare a vivere la sua vita come quando aveva quarant’anni, mente l’altro, invece, la subisce passivamente cadendo anche in depressione. Tutto questo finché, nella vita di entrambi, non fanno capolino nuove passioni e nuove relazioni sentimentali riportandoli a guardare il mondo sotto una luce diversa.
Ciò che le due serie TV hanno in comune è il messaggio che trasmettono al pubblico, ovvero che “non è mai troppo tardi” e che la vita continua meravigliosamente finché la si affronta con positività.
Buona visione, dunque, e buona vita.
Valentina C.
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