martedì, Dicembre 3, 2024
Storia

Primo maggio, dai Martiri di Chicago alla festa nazionale.

Ogni rivoluzione gode di due facce della stessa medaglia e, in tal senso, non è da meno la rivoluzione industriale che diede vita a due classi sociali completamente opposte, ma visceralmente legate, i capitalisti e gli operai.

Questi ultimi, nonostante fossero il reale motore delle fabbriche e il motivo di ricchezza dei capitalisti, erano costretti a condizioni di lavoro disumane. Non esisteva nessuna legge che regolasse il lavoro in fabbrica e, di fatto, erano i datori di lavoro a decidere e dettare le condizioni.

Così gli operai si trovavano ad affrontare orari di lavoro massacranti ad un salario minimo, costretti in alcuni casi fino a sedici ore di lavoro giornaliero, non godevano di nessuna forma di garanzia, né lavorativa né sanitaria e lavoravano in condizioni igieniche inesistenti.

Il perpetrare di questi soprusi diede inevitabilmente e fortunatamente vita a episodi di ribellione da parte dei singoli che, in breve tempo, riscontrarono consensi tra i colleghi dando così vita ai primi movimenti operai.

Nati in Gran Bretagna, i movimenti operai imperversarono in tutta l’Europa assumendo connotati diversi in base all’organizzazione politica interna ai Paesi. Di ampio richiamo e interesse sociale, le rivolte operaie solcarono gli oceani e approdarono in America dove, i tragici avvenimenti storici che ne susseguirono, diedero origine alla ricorrenza del 1° maggio che ancora oggi si festeggia in quasi tutto il Mondo.

Le condizioni inumane in cui gli operai si trovavano a svolgere il proprio lavoro causavano non poco malcontento, così nel 1869 otto membri dell’unione dei sarti di Filadelfia diedero vita ad un’organizzazione segreta, la “Noble and Holy Order of the Knights of Labor”, il cui nome fu poi modificato in un più semplice e meno austero “Knights of Labor”( Cavalieri del Lavoro in Italiano), rinunciando ai riti di iniziazione e alla segretezza originali per aprirsi anche al mondo Cattolico che, fino a quel momento aveva classificato l’ordine come un’organizzazione massonica.

Lo scopo principale dei Cavalieri del Lavoro era quello di battersi per i diritti degli operai, proclamando a gran voce il diritto ad un salario equo, a condizioni lavorative umanamente accettabili e alla riduzione della giornata lavorativa a otto ore, conquista ottenuta fino a quel momento solo nello Stato dell’Illinois il 1° maggio del 1867.

Attraverso lo strumento degli scioperi e delle manifestazioni pubbliche, indette dai “Knights of Labor”, le otto ore lavorative vennero gradualmente riconosciute in gran parte del territorio statunitense, ma la strada per arrivare a diritti universalmente riconosciuti era ancora lunga e impervia.

Diciannove anni dopo,il 1° maggio del 1886, nell’anniversario dell’entrata in vigore della legge dell”Illinois, la cittá di Chicago fu scenario di una brutale repressione nei confronti degli operai manifestanti.

Come ormai da tradizione, il 1° maggio del 1886, gli operai della fabbrica di macchine agricole McCormick si erano riuniti per manifestare pacificamente e chiedere l’estensione a tutto il territorio statunitense della legge sulle otto ore lavorative, ma la loro manifestazione, sgradita a chi al potere, venne violentemente repressa dalla polizia che provocò due morti e diversi feriti causando indignazione da parte dell’opinione pubblica.

I sindacati decisero di manifestare il risentimento per i fatti accaduti il giorno prima, continuando la protesta a cui, il giorno seguente, si aggiunsero altri manifestanti.

Nella notte tra il 3 e il 4 maggio, si decise di organizzare un presidio pacifico ad Haymarket Square, cosí il 4 maggio, sotto la pioggia che insistentemente bagnava le teste degli impassibili astanti, gli anarchici organizzatori dell’evento si avvicendarono per parlare alla folla dall’alto del pianale di un carro posto al fianco della strada.

La manifestazione procedeva in piena tranquillitá ed era controllata da un cospicuo numero di poliziotti che, all’improvviso e senza nessun motivo apparente, ordinó alla folla di disperdersi e cominció a marciare verso il carro che fungeva da palco.

Proprio in quel momento il fischio di un ordigno spezzo il suono della pioggia battente ed esplose tra la folla provocando la morte di un poliziotto. Questo scatenó l’ira incontrollata della polizia che cominciò a sparare tra la folla uccidendo undici persone e ferendone altrettante.

Nei giorni a venire vennero identificate otto persone collegate all’attentato dinamitardo e accusate dell’assassinio del poliziotto, August Spies, Albert Parsons, Adolph Fischer, George Engel, Louis Lingg, Michael Schwab, Samuel Fielden e Oscar Neebe. Nessuna prova fu portata che potesse ricondurre gli otto imputati al lancio della bomba, ma l’accusa sostenne che, chiunque avesse lanciato l’ordigno, era stato incitato a farlo dalle parole degli imputati che parlavano alla folla in quel giorno.

Le accuse infondate e l’ingiustizia del processo ebbero risonanza mondiale e, nei diversi circoli operai si proclamarono scioperi e proteste, che rese gli imputati dei personaggi di spicco, degli eroi della lotta proletaria e, in seguito alla condanna a morte di sei di loro, vennero proclamati Martiri di Chicago.

Indagini postume, portarono alla scoperta dell’innocenza degli otto imputati e oggi il caso viene annoverato come il più grave caso di malagiustizia statunitense.

Tre anni dopo, durante il primo congresso della Seconda Internazionale, a Parigi, tenendo conto degli episodi di Chicago, fu proposto di fissare la data del 1°maggio per una grande manifestazione a richiesta della riduzione della giornata lavorativa a otto ore e celebrare il lavoro e i lavoratori.

Questa iniziativa ottenne numerosi consensi, divenne il simbolo delle rivendicazioni operaie, varcó i confini della Francia e nel 1890, quella del 1° maggio fu la prima manifestazione internazionale della storia.

Al giorno d’oggi sono molti i Paesi che festeggiano i lavoratori e il lavoro proprio in questa data. Uniamoci ai festeggiamenti per ricordare il sacrificio di centinaia di lavoratori che hanno lottato e manifestato per i diritti di cui godiamo oggi e ricordiamoci che prima che lavoratori siamo uomini con doveri e diritti.

Buon primo maggio

Valentina C.

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