venerdì, Aprile 26, 2024
Storia

Suffragette – Le Donne per le Donne

Vorrei che le donne avessero potere. Non sugli uomini, ma su loro stesse

È questo ciò che dichiara Mary Wollstonecraft nel suo libro “Rivendicazione dei diritti delle Donne.

Mary Woolstonecraft è considerata l’antesignana del movimento femminista liberale, quel movimento che attraverso battaglie, rivolte e violenze subite, ha portato alla conquista, da parte delle donne, dei pari diritti e opportunità a partire dal suffragio universale.

Quella della rivendicazione dei pari diritti e delle pari opportunità è storia vecchia, ma, allo stesso tempo, terribilmente attuale che affonda le proprie radici in una delle rivoluzioni storiche più importanti del nostro continente, la Rivoluzione Francese.

Nella Francia del 1789 si registra la prima apparizione storica del movimento femminista: le donne parigine scendevano in piazza accanto agli uomini, inneggiando al motto di “Liberté, Fraternité, Égalité”, rivendicando a gran voce il diritto alle donne di “Uguaglianza sociale”, fino ad allora non riconosciuto.

La propaganda ebbe la sua maggiore espressione con la costituzione del club “Società delle Repubblicane rivoluzionarie”, di cui maggiore esponente fu Olimpe de Gouges.

In Francia Il movimento ebbe però vita breve, perché nel 1793 fu definitivamente messo a tacere con l’esecuzione di Olimpe de Gouges, ghigliottinata per aver criticato Robespierre.

Ma sarà l’Inghilterra a dare i natali al vero e proprio movimento delle Suffragette, nato per rivendicare il “suffragio femminile”, da cui prende il nome, e il diritto delle donne ad avere pari opportunità.

Andiamo per gradi, cercando di capire su quale terreno affonda le sue radici il movimento inglese.

Nel 1792 Mary Wollstonecraft pubblica il suo libro che riscuote interesse e smuove le coscienze di molte donne dell’epoca e dà il via alla nascita dei primi circoli femministi. Ma le battaglie e le rivendicazioni, non vengono ascoltate fino al 1835, quando con la Corporation Act, si riconosce alle donne il diritto di voto alle elezioni locali.

Un piccolo traguardo raggiunto, dunque, ma la strada per il riconoscimento dei pieni diritti risultava ancora lontano e le donne inglesi non si fermarono al primo successo e finalmente nel 1869 il movimento acquistò risonanza nazionale ed è proprio da questo momento che si può finalmente parlare di movimento delle Suffragette che ebbe il suo riconoscimento nel 1897 alla Società per il suffragio femminile. Il movimento cercò di coinvolgere anche gli uomini nella corsa al riconoscimento dei diritti delle donne, ma con scarso successo e, per sei anni rimase in sordina senza grandi risultati fino al 1903, quando sulla scia dello sviluppo economico nazionale e sul deciso cambiamento dello stile di vita delle donne, Emmeline Pankhurst fondó L’Unione Sociale e Politica delle Donne. Da quel momento le manifestazioni diventano di maggiore risonanza, le suffragette scendono in piazza, attuano azioni dimostrative, cortei, comizi, scritte sui muri, scioperi della fame e anche piccoli atti vandalici. Le manifestazioni e i comizi venivano repressi dalla polizia con la forza, molte suffragette vennero incarcerate e, quelle che avevano attuato lo sciopero della fame vennero alimentate a forza, in maniera feroce e brutale.

Nel mondo cinematografico esistono diversi tributi alle lotte e alle manifestazioni in piazza delle suffragette, da semplici rimandi, come quello che compare nel film in Mary Poppins in cui la Signora Bank, attivista convinta, in una scena iniziale del film, rientra a casa dopo una manifestazione per il voto alle donne canticchiando moti rivoluzionari; a veri e propri lavori interamente dedicati al movimento. Si contano decine di film a partire dalle prime pellicole mute fino ad arrivare a film molto recenti, come “Angeli d’acciaio” del 2004 o “Suffragette” del 2016.

Ma torniamo al movimento e alla sua storia.

Come già detto, le suffragette non avevano come unico scopo quello di ottenere il diritto di voto, ma si battevano per una parità dei diritti e delle opportunità. In particolare chiedevano il pieno riconoscimento dell’uguaglianza dei diritti civili e di poter svolgere le stesse professioni degli uomini.

Peró Il movimento dovette arrestare la sua attività a causa dell’inizio della prima guerra mondiale, in quanto, con tutti gli uomini al fronte, mancava forza lavoro e le donne cominciarono a sostituire i mariti, nelle fabbriche, sui cantieri e ovunque fosse necessario. Nella prefazione al suo libro “Suffragette: La mia storia”, Emmeline Pankhurst scrive: “Così termina, per il momento, la guerra delle donne contro gli uomini. Come un tempo, le donne sono diventate le madri che si prendono cura degli uomini… Quando il fragore delle armi cesserà…la richiesta verrà fatta di nuovo”. Ma la guerra si rivelò un bene per gli sviluppi dell’emancipazione femminile, infatti, dato l’enorme coinvolgimento delle donne nella sopravvivenza delle nazioni in assenza degli uomini, l’opinione pubblica dovette ammettere che non esistevano limiti nelle capacità di quello che era stato sempre considerato il sesso debole.

Così, nel 1918 una legge riconosce il diritto al voto alle trentenni sposate, fino ad arrivare finalmente al 1928 quando alle donne del Regno Unito viene riconosciuto il pieno diritto di voto a partire dal compimento del ventunesimo anno d’età.

Il moti e le lotte delle suffragette ebbero risonanza e sviluppo in tutto il mondo, il suffragio universale in Germania arrivò nel 1919, negli Stati Uniti nel 1920, mentre in Italia, a causa delle vicende storico-politiche della nazione, si arrivò al diritto di voto per le donne solo nel 1946.

Le battaglie per il riconoscimento dei diritti delle donne non cessano di esistere e non cesseranno finché al mondo ci sarà qualcuno pronto a considerare le donne esseri in qualche modo inferiori rispetto agli uomini, idonee solo ad alcuni incarichi e non degne della giusta considerazione umana e professionale. I sacrifici delle suffragette non sono stati vani, ad ogni modo la strada verso l’uguaglianza è ancora lunga.

Valentina C.
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